Chen Qiushi: la strana scomparsa dell’avvocato che raccontava il Coronavirus da Wuhan

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-09

I video e gli account personali di Chen sono stati censurati dai siti di social media cinesi, ma ha continuato a pubblicare post su Twitter e YouTube. Ora è scomparso e i familiari dicono che è stato messo in quarantena forzata dalla polizia

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Il nome dell’avvocato e blogger cinese Chen Qiushi è cominciato a rimbalzare in rete quando ha pubblicato online diversi video della situazione di Wuhan. Insieme a Fang Bing Chen Qiushi ha pubblicato video della cittadina colpita dal Coronavirus 2019-nCov e per questo entrambi erano stati minacciati in più occasioni dalle autorità.

Chen Qiushi: la strana scomparsa dell’avvocato che raccontava il Coronavirus da Wuhan

Fang Bin era stato invece trattenuto per breve tempo dalle autorità locali dopo che aveva diffuso un video che mostrava apparentemente cadaveri di vittime del coronavirus, spingendo Amnesty International a lanciare un appello contro al censura. Ora di Chen Qiushi si sono perse le tracce da giovedì scorso. Secondo i suoi familiari, riferisce la Cnn, è stato messo in quarantena forzata dalla polizia. Ma la notizia non è confermata. Chen era arrivato a Wuhan, il capoluogo dell’Hubei, epicentro dell’epidemia da coronavirus, il 24 gennaio, il giorno dopo quello in cui la città era stata di fatto isolata dal resto del mondo e aveva raccontato le cupe condizioni di ospedali, obitori, reparti di pronto soccorso, caricando online i video di ciò che aveva visto.

La scorsa settimana, in un’intervista alla Bbc, aveva detto di non esser certo su quanto a lungo avrebbe potuto continuare a raccontare: “La censura e’ cosi’ pesante e gli account delle persone che condividono i miei contenuti vengono chiusi”. La sua scomparsa è uno dei temi di cui si parla su Weibo, la piattaforma cinese simile a Twitter. “Spero che il governo possa trattare Chen Qiushi in modo giusto e leale”, ha scritto un utente. “Non possiamo più permetterci un secondo Li Wenliang”, ha aggiunto un altro. Il riferimento è all’oftalmologo che per primo aveva allertato sul virus, che era stato minacciato dalla polizia e poi, una volta contagiato, è deceduto.

I suoi reportage amatoriali offrivano una visione critica delle condizioni della città, incluso lo stato degli ospedali e dei reparti di isolamento di nuova costruzione. “Ho paura, ho il virus davanti e le forze dell’ordine cinesi alle spalle”, aveva detto Chen agli spettatori in un video registrato il 30 gennaio, prima della sua scomparsa. “Ma terrò il morale alto, finché sarò vivo e in questa città continuerò i miei reportage”, aveva aggiunto. I video e gli account personali di Chen sono stati censurati dai siti di social media cinesi, ma ha continuato a pubblicare post su Twitter e YouTube, dove spesso superava il milione di visualizzazioni. I suoi amici, che lo chiamavano due volte al giorno per controllare che fosse ancora presente, si sono preoccupati da quando, il 6 febbraio, ha smesso di rispondere. Il giorno dopo la madre ne ha denunciato la scomparsa, convinta che sia stato ricoverato e posto in quarantena con la forza. Le autorita’ hanno tuttavia smentito di essere a conoscenza del fatto.

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