Fatti
«Le intercettazioni di Quarto smentiscono Fico e Di Maio»
Alessandro D'Amato 13/01/2016
Il Corriere: sono le conversazioni a smentire i vertici quando dicono di non aver saputo nulla di De Robbio e sostengono che l’argomento in discussione fosse l’aumento degli stipendi del capogruppo Nicolais
Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera torna oggi sulle intercettazioni di Quarto Flegreo e sulle smentite di ieri arrivate da Roberto Fico e Luigi Di Maio. Il quotidiano pubblica una lettera di smentita arrivata da Di Maio con una risposta piuttosto chiara:
E nell’articolo la tesi del Corriere è chiarissima:
Sono le conversazioni avvenute tra novembre e dicembre intercettate dai carabinieri per ordine dei magistrati di Napoli — il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e il sostituto Henry John Woodcock — a smentire i vertici quando dicono di non aver saputo nulla specificando che l’argomento in discussione fosse l’aumento degli stipendi deciso dal capogruppo Alessandro Nicolais, come sostenuto ieri da Luigi Di Maio che per questo ha reso pubblici anche i messaggi whatsapp dell’epoca.
Rosa Capuozzo, Di Maio e le intercettazioni di Quarto
Il Corriere quindi pubblica le conversazioni tra la Capuozzo e i consiglieri comunali e parla esplicitamente dell’espulsione di De Robbio, arrivata ufficialmente il 14 dicembre, ovvero il giorno prima, con una mail poi resa pubblica ieri da Roberto Fico nella quale si fa riferimento alla faccenda dello Stadio Giarrusso, indicata esplicitamente da Woodcock nelle carte dell’avviso di garanzia all’ex consigliere grillino:
E’ il 15 dicembre scorso. Capuozzo parla con Daniela Monfrecola e la informa di essere «stata chiamata dall’Antimafia, due volte sono stata interrogata e il perno principale sono i collegamenti tra Giovanni De Robbio e alcune persone». Parlano a lungo, analizzano che cosa fare. Monfrecola: «Rischia di distruggerci, quindi la mia preoccupazione è come gestirla al meglio perché una cosa è che se ne va l’assessore e una cosa che se ne va un nostro consigliere anziano, viene espulso dal Movimento…».
Capuozzo: «Si deve gestire mediaticamente in un certo modo, ma io non sono in grado di gestirla. Minimo verranno, ci spiegheranno come la dobbiamo gestire, ovviamente finché non arrivano… cercare di rimanere in silenzio senza mettere i manifesti… questo è il problema che come al solito ci arriva addosso e non siamo preparati, capito?… Prima del consiglio dobbiamo sedere al tavolo con tutti quanti… non è una cosa piacevole».
Monfrecola: «Digli a Fico di non arrivare tra una settimana perché senno noi tra una settimana non ci arriviamo, lui dovrebbe arrivare subito per darci indicazioni, che ne so».
Capuozzo: «Sì spero che venga anche Luigi («Di Maio» annotano i carabinieri) che è molto più duro».
Monfrecola: «Sì ti ho detto, questa cosa la vedo enorme, questa ci cade addosso e ci distrugge».
Il sindaco affronta l’argomento con Nicolais il giorno successivo. Lui dice di aver ricevuto un sms da Fico che gli ha detto «andate avanti». Capuozzo risponde: «Lo so che viene giù, lo so che viene», lasciando intendere di averci parlato a sua volta. Tanto che lo informa sull’esito dei colloqui con i capi: «La decisione è già stata presa». Nicolais conclude: «Quindi già si sa che sarà espulso».
La nota dei Cinquestelle
Intanto ieri sera in una nota congiunta i capigruppo del M5S alla Camera e al Senato, Davide Crippa e Mario Michele Giarrusso chiede a “tutti gli organi di stampa e alle testate giornalistiche di procedere a rettificare articoli e titoli che risultino contrari alla verità dei fatti, in merito agli accadimenti che vede coinvolto il Comune di Quarto. Diversamente, il M5S si vedrà costretto a procedere nelle opportuni sedi al fine di tutelare integralmente la propria posizione”. “Solo grazie alle intercettazioni pubblicate dai giornali, il M5S ha appreso che il sindaco Rosa Capuozzo ha subito una serie di presunti ricatti da parte di Giovanni De Robbio sottaciuti dal sindaco sia agli organi del M5s che a Luigi Di Maio e Roberto Fico. Gli eventuali ricatti il sindaco Capuozzo li avrebbe dovuto denunciare immediatamente all’autorità giudiziaria competente, cosa che invece non ha fatto ed è per questo che il M5S ha deciso di avviare la procedura di espulsione a garanzia dei principi e dei valori del M5S”. “L’accusa infondata e falsa imputata a Luigi Di Maio: I giornali hanno strumentalizzato alcuni passi delle intercettazioni per fare credere che la Capuozzo avesse informato Luigi Di Maio circa l’eventuale ricatto ricevuto da Giovanni De Robbio e che avesse chiesto al Vicepresidente della Camera un incontro proprio per questo motivo”, continua la nota. “Luigi Di Maio, infatti, ha ricevuto dei messaggi whatsapp, pubblicati in data odierna, da parte del sindaco Rosa Capuozzo mediante la quale quest’ultima chiedeva un incontro, non per parlare degli asseriti ricatti ricevuti da De Robbio, ma per risolvere i dissidi che stava creando il Capo Gruppo al Consiglio Comunale Alessandro Nicolais il quale voleva modificare il regolamento comunale al fine di aumentare il numero di Commissione per avere un maggior numero di gettoni di presenza e, dunque, un aumento delle indennità”. “A tale richiesta Di Maio aveva risposto confermando la disponibilità all’incontro per risolvere tale questione. Ci sono prove scritte che possono testimoniare il tutto. Pertanto il presunto ricatto o le pressioni ricevute dalla Capuozzo non sono mai state portate a conoscenza di Luigi Di Maio”, sottolinea il comunicato. “L’accusa infondata e falsa imputata a Roberto Fico: il messaggio inviato da Roberto Fico a Nicolais in data 15 dicembre 2015 dal seguente tenore letterale: “appena possibile. Pero ascoltatemi. Andate avanti e cercate di lavorare tranquillamente. Un abbraccio” era riferito solo ed esclusivamente alla procedura di espulsione avviata dallo staff del M5S nei confronti di Giovanni De Robbio, avvenuta il 14 dicembre 2015. Tale messaggio, pubblicato in data odierna dallo stesso Roberto Fico, era un riscontro ad un ulteriore messaggio ricevuto dal Capo Gruppo Alessandro Nicolais. Dunque, contrariamente a quanto affermato dai giornali, Roberto Fico non era a conoscenza in alcun modo di eventuali ricatti in atto nei confronti del Sindaco Capuozzo, ma si limitava ad invitare il Gruppo ad andare avanti, dunque a procedere con il proprio operato, dopo l’espulsione di De Robbio”, conclude la nota firmata da Crippa e Giarrusso.