Economia
La direttrice di Banca Etruria che su La7 vi spiega quanto sono cattivi gli altri
Alessandro D'Amato 11/12/2015
L’avete vista la signora a volto coperto che a Piazza Pulita ha parlato di tante cose tranne che dell’unica importante?
Nel servizio di Antonino Monteleone andato in onda a Piazza Pulita ieri c’è questa interessante intervista “coperta” a una persona che viene definita “direttrice” (si intende: di un istituto di credito) di Banca Etruria. L’intervista è particolarmente interessante perché nello spezzone mandato in onda da La7 la direttrice dice che il decreto salva-banche è incostituzionale in base all’articolo 47 della Costituzione, e per tutta l’intervista parla di quello che il governo avrebbe fatto per violare la costituzione.
Perché l’intervista è interessante? Perché una direttrice di filiale dovrebbe sapere che le obbligazioni e le azioni non sono “risparmio” ma investimento di rischio: tutti quei fogli che gli impiegati fanno firmare ai clienti (spesso ignari, ma questo è un altro discorso) dicono esattamente questo. Le obbligazioni subordinate, per intendersi, non sono un deposito su un conto corrente, tutelato dalla Costituzione in quanto risparmio, ma un prodotto finanziario su cui si investe con un profilo di rischio. Quindi pare difficile sollevare l’argomento dell’articolo 47 della Costituzione se non in senso lato. Perché mentre è vero che sono un investimento di rischio, è anche vero che sono state probabilmente presentate a chi ha investito come un investimento sicuro dalle banche che non vedevano l’ora di piazzarli. Ma in questo caso il decreto non c’entra niente perché questo è accaduto anni prima dell’approvazione del decreto. E in caso di truffa deve indagare la magistratura ordinaria e non la Corte Costituzionale. La direttrice di Banca Etruria poi dice che con il Bail In “le banche possono fallire e lo Stato non può più garantire il risparmio”. Anche questa è una balla: con il Bail In, come una direttrice di banca dovrebbe sapere, i depositi sono garantiti fino a 100mila euro. Questo si chiama garantire il risparmio.
Ma la parte più clamorosa della discussione non è mica il fatto che la direttrice di filiale di Banca Etruria non conosca le leggi. I direttori di banca e gli impiegati sono stati infatti accusati da chi protesta per aver perso i propri soldi di non aver spiegato ai clienti che quello su cui investivano era un investimento rischioso. La signora, che per fortuna si è presentata a volto coperto, ha quindi talmente tanto la faccia tosta da impelagarsi in discussioni di costituzionalità che non le competono e di cui capisce zero invece di farci sapere se è vero che i suoi impiegati hanno venduto obbligazioni senza spiegare ai clienti che erano rischiose. No, lei parla del decreto incostituzionale e del Bail In, anche se finora qui se c’è uno che non è stato in grado di garantire il risparmio è il suo datore di lavoro. Ma siamo in Italia: quando le cose vanno bene è merito mio, quando vanno male è colpa dell’arbitro. O delle cavallette: