Fact checking
Salvini & Casapound: benvenuti nel fascioleghismo del Terzo Millennio
Giovanni Drogo 12/05/2015
Salvini ieri ha incontrato i militanti di Casa Pound e si sente sempre più Marine Le Pen. Nel frattempo l’operazione di unire la destra italiana sotto lo scudo di Alberto da Giussano prosegue senza troppi scossoni
In un teatro Brancaccio gremito (l’organizzazione parla di 1.200 persone) e luccicante (forse per le troppe teste rasate) è andato ieri in scena l’abbraccio tra Matteo Salvini e il popolo Casa Pound Italia. Per l’occasione però non c’erano i simboli della Lega Nord e nemmeno quelli dei fascisti del terzo millennio. Ieri è stata la festa delle liste alternative: per il leader del Carroccio c’era Noi con Salvini, per CPI la più sobria e mascolina Sovranità. Salvini aveva annunciato l’evento dicendo che era finalmente giunta l’ora di mandare a casa il “sinistro” (appellativo tanto caro al nemico-amico Berlusconi) Ignazio Marino, con lui c’erano il presidente di Noi con Salvini Raffaele Volpi e il vice-presidente di Casa Pound (e candidato alle regionali in Umbria con Sovranità) Simone Di Stefano.
LA COSA NERO-VERDE
Sono mesi che vanno avanti le manovre di avvicinamento tra Salvini e Casa Pound. L’idea di base è quella di dare vita ad un soggetto politico in grado di pescare in profondità nell’estrema destra italiana e dare vita a qualcosa di simile al Front National di Marine Le Pen. Già da tempo la Lega si trova su posizioni molto simili a quelle di CPI, sull’euro, l’europa, i campi nomadi e gli immigrati la continuità di vedute è pressoché totale. Per fare il passo finale a Salvini è stato sufficiente un partito che strizza l’occhio al sud (ma al Nord predica ancora l’indipendenza della Padania) e a quelli di Casa Pound abbandonare il loro simbolo per presentarsi con Sovranità, la lista di “chi ama la Nazione e vuole sostenere le idee di Matteo Salvini“. Per entrambe le nuove formazioni i colori sono il giallo e il blu. Niente verde, niente nero, niente sole delle Alpi ma tre belle spighe che ricordano il Ventennio e fanno capire da che parte stanno i fascioleghisti.
Certo, Casa Pound ha dovuto nascondere sotto il tappeto l’orgoglio dei fascismo del terzo millennio così come la Le Pen figlia sta cercando di fare pulizia in casa sua arginando l’orgoglio nazista del padre. Ma non c’è pericolo di perdita identitaria, e Gianluca Iannone festeggia a Bolzano la conquista del primo seggio comunale per CPI.
Insomma pare che i due partiti maggiori siano riusciti a superare con la creazione di queste due liste certe imbarazzanti incomprensioni emerse durante la prima uscita pubblica a braccetto di Lega Nord e Casa Pound. Ad esempio cose come questa:
Con Sovranità e Noi con Salvini i camerati chiudono un occhio sulle mai sopite velleità secessioniste della Lega e Salvini può “dimenticare” il fatto che CPI occupi degli spazi proprio come fanno i tanto odiati centri sociali e i rom e lasciare la tanto amata ruspa in garage. Ed in effetti a quanto pare ieri sera è andato in scena un Salvini “democristiano” e paraculo che mira ad unire la destra italiana e sa che il materiale umano è quello che è. Quindi: primarie per tutti (ma sul programma, non sulla persona) per decidere chi sarà il nuovo leader del centro-destra. Perché Salvini sa usare bene il doppio registro, sa che gli conviene usare la voce grossa e “fare il cattivo” in piazza e invece è più opportuno fare il moderato tra quelli di Casa Pound, per fare vedere che in fondo anche loro sono buoni. Per i militanti di Casa Pound, niente braccia tese, al massimo qualche stretta di mano “romana” all’avambraccio, un “profilo basso” nella speranza di entrare nella politica che conta senza però dover diventare Alleanza Nazionale.