“Era al telefono con me, ha cominciato a urlare ‘no Giovanni, no ti prego’”, il dolore della sorella di Alessandra Matteuzzi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-08-24

La 57enne è stata brutalmente uccisa dall’ex compagno a Bologna

article-post

Uccisa in strada da quell’uomo con cui aveva avuto una relazione e – nonostante la fine della loro storia – continua a perseguitarla. Colpita ripetutamente: prima con una mazza e poi a mani nude. L’ha lasciata lì, riversa a terra priva di sensi mentre sul posto accorrevano forze dell’ordine e ambulanza allertati dai presenti che avevano udito le urla disperate di una donna. È morta così Alessandra Matteuzzi, ieri sera a Bologna. Sotto casa sua, dove ad attenderla c’era quel 27enne già denunciato per stalking. E la sorella della vittima, che vive fuori città, era al telefono con lei mentre lui iniziava a colpirla.

Alessandra Matteuzzi, la sorella era al telefono con lei durante l’aggressione

Urla di paura che si sono tramutate in grida di dolore. La sorella della 57enne uccisa a Bologna ha raccontato al Tgr Rai Emilia-Romagna quei terribili istanti:

“È scesa dalla macchina e ha cominciato a urlare: ‘no Giovanni, no, ti prego, aiuto’. Io ero al telefono, ho chiamato immediatamente i carabinieri che sono arrivati subito. Io abito a 30 chilometri. Alla fine l’ha massacrata di botte”.

La donna, dunque, aveva immediatamente intuito cosa stesse succedendo alla sorella. Quel “Giovanni”, infatti, era ben noto alla sua famiglia: Giovanni Padovani, un 27enne calciatore con una discreta militanza in Serie D con cui Alessandra Matteuzzi aveva avuto una relazione. Poi la persecuzione continua e una denuncia da parte della donna per stalking. E al Resto del Carlino, la sorella della vittima ha raccontato anche i mesi burrascosi di quella relazione:

“Hanno avuto una frequentazione a distanza, perché lui faceva il calciatore in Sicilia, quindi si sono visti poche volte era poco più di un anno che si conoscevano, però è dallo scorso gennaio che ha cominciato ad avere delle ossessioni verso di lei. Si vedevano una volta al mese, poi hanno passato qualche giorno insieme, durante il periodo di pausa calcistica, lui è stato qua con lei. A quel punto però le sono successe delle brutte cose, lui aveva rotto piatti e bicchieri, si era arrampicato dalla terrazza, staccava la luce generale del suo appartamento, e le faceva degli agguati sulle scale”.

Fino a ieri sera, quando lui era arrivato a Bologna dalla Sicilia e l’ha attesa sotto il palazzo in cui viveva. Lì l’ha colpita ripetutamente, uccidendola.

Potrebbe interessarti anche