Anis Amri in Italia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-12-22

Nel 2011 arrivò a Lampedusa e disse di avere 17 anni anche se in realtà ne aveva 19 ed era maggiorenne. Era stato ospitato nel centro di accoglienza e aveva appiccato il fuoco in due reparti della struttura: per questo venne arrestato per furto, incendio e appropriazione indebita

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Il cittadino tunisino Anis Amri, ricercato dalla polizia di tutta Europa in relazione all’attentato dei mercatini di Natale a Berlino, ha passato molto tempo in Italia. Nel 2011 arrivò a Lampedusa e disse di avere 17 anni anche se in realtà ne aveva 19 ed era maggiorenne. Era stato ospitato nel centro di accoglienza e aveva appiccato il fuoco in due reparti della struttura: per questo venne arrestato per furto, incendio e appropriazione indebita: quattro anni di carcere tra Catania e l’Ucciardone di Palermo prima della scarcerazione avvenuta nel 2016. Poi, racconta Repubblica, si sono perse le sue tracce:

Raccontò una balla anche nel 2011 quando arrivò a Lampedusa: disse di avere 17 anni. Ne aveva 19, era maggiorenne. Lo ospitano nel centro di accoglienza dell’isola: Amri è uno dei 26mila “sanati” da un decreto del governo Berlusconi. Ma non basta. Lo stesso anno appicca il fuoco in due reparti della struttura e per questo viene arrestato (incendio, furto, appropriazione indebita). Prima il carcere a Catania, poi l’Ucciardone a Palermo. Quasi 4 anni in cella, scarcerato nel 2015. Del decreto di espulsione che arriva da Roma subito dopo Amri se ne lava le mani: altro che tornare in Tunisia. Resta due mesi in Italia, poi sale in Germania. Inizialmente a Friburgo.
Ma si sposta continuamente: Nordreno-Westfalia, Berlino, altre citta’. Fa niente se il Land e altre amministrazioni locali sospettano stia prepararando un “grave attentato contro lo Stato”. A dicembre 2015 — ricostruisce la Suddeutsche Zeitung — Amri finisce “sotto osservazione” per i suoi legami con il predicatore estremista Abu Walaa. Non solo: va ad abitare con Boban S, un “facilitatore” dell’Isis che oltre a predicare recluta fondamentalisti da mandare in Medio Oriente. Ce n’è abbastanza perché Berlino rifiuti a luglio 2016 la richiesta d’asilo: eppure il presunto killer non può essere rimpatriato perché Tunisi lo disconosce. Secondo la radio tunisina .PTBJRVF — che ha intervistato il padre — il giovane si beccò pure una condanna a 5 anni per rapina a mano armata. Questo prima di Lampedusa. Da li tutto è incominciato.

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Anis Amri in Italia (La Repubblica, 22 dicembre 2016)

Intanto in Germania la polizia è sotto accusa. La Welt scrive di stallo nella caccia ad Amri, denunciando che anche “i blitz della polizia sono partiti in ritardo per vizi formali: ci sarebbero stati errori di scrittura che rendevano non valida la disposizione”. La Bild mette nel mirino gli errori precedenti e le falle del sistema di espulsione, parlando nel titolo di “fallimento”. Amri era in carcere e stava per essere espulso, scrive il tabloid, ma gli mancavano i documenti ed è stato rilasciato. La Bild sottolinea anche come Amri fosse noto come “potenziale attentatore” e si chiede: “come è potuto scomparire”?. Le forze speciali tedesche hanno condotto questa mattina all’alba una seconda perquisizione all’interno del centro di accoglienza per profughi di Emmerich, nel Nordreno Vestfalia. Il 24enne era inserito anche nella no fly list Usa e secondo fonti americane avrebbe cercato su internet istruzioni per fabbricare bombe.
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