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Enrico Giovannini: il possibile premier del governo PD-M5S
neXtQuotidiano 23/08/2019
Insieme a Marta Cartabia per ricoprire il ruolo di presidente del Consiglio del governo PD-M5S è in corsa anche l’ex presidente dell’ISTAT: economista, 62 anni e ministro del Lavoro del governo Letta

È Enrico Giovannini il nuovo nome per Palazzo Chigi. Insieme a Marta Cartabia per ricoprire il ruolo di presidente del Consiglio del governo PD-M5S è in corsa anche l’ex presidente dell’ISTAT: economista, 62 anni e ministro del Lavoro del governo Letta, Giovannini oggi segue l’Agenzia per lo sviluppo sostenibile, da lui fondata. Motivo per il quale potrebbe piacere ai 5 Stelle e saldare la nuova unione parlamentare col Pd. Anche se non ha mai risparmiato ai grillini precise critiche al reddito di cittadinanza, un aspetto da non sottovalutare. Lo schema vedrebbe Giuseppe Conte vittima del classico promoveatur ut amoveatur con la nomina a Commissario europeo e il nome sarebbe stato benedetto da Beppe Grillo in persona, mentre Paola Severino e Massimo Bray, altri nomi usciti in queste ore, si troverebbero un passo indietro nella corsa.

Enrico Giovannini
Sembra più semplice invece lo schema a incastro dei ministri. Zingaretti avrebbe chiesto un cambio totale della squadra. Ma per i grillini è impossibile decapitare l’intera classe dirigente trasferita al governo. Ci sarà qualche addio e qualche new entry, in maniera non molto dissimile da come sarebbe dovuto essere in caso di rimpasto con la Lega. A Di Maio rimarrà un solo ministero (il Lavoro?), anche se i suoi puntano a strappare l’Interno, dove il Pd piazzerebbe Minniti (comunque gradito ai 5 Stelle). In alternativa al capo politico del Movimento andrebbero molto bene anche gli Esteri.

Il totoministri del Corriere della Sera, 23 agosto 2019
Nel M5S danno per sicura la riconferma di Bonafede alla Giustizia e puntano alla promozione a vicepremier. Sul Guardasigilli e su Riccardo Fraccaro, Di Maio non accetterà compromessi mentre è pronto a chiedere un sacrificio a Toninelli o Giulia Grillo, ma per lei si dovranno fare i conti con le quote rosa e per questo potrebbe sostituirla Simona Malpezzi del Pd. Sul ministro meno amato dalla Lega anche dal Pd sono stati categorici. Al suo posto entrerebbe Patuanelli, che sta crescendo e diventa sempre più centrale nel Movimento. Una sorta di turn over, perché Toninelli diventerebbe capogruppo in Senato. E nella giostra di nomi c’è anche Di Battista. Di Maio vorrebbe coinvolgerlo, nonostante le resistenze del Pd, anche per disinnescare critiche dall’esterno.
In questa ottica Di Maio potrebbe arrivare al ministero dell’Interno.
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