Economia
I morti sul lavoro crescono e il governo dimentica il decreto
neXtQuotidiano 31/07/2019
A maggio, in un’intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno, il sottosegretario Claudio Durigon (Lega) aveva promesso un decreto sulla sicurezza sul lavoro entro giugno, ma ancora non si è visto
Crescono i morti sul lavoro: tra il primo gennaio e il 30 giugno sono stati in 482 a perdere la vita mentre erano in servizio o si recavano in ufficio, in fabbrica o al cantiere. Spiega oggi Roberto Rotunno sul Fatto che si è verificato un aumento di 13 casi rispetto allo stesso periodo del 2018, durante il quale le segnalazioni arrivate all’Inail sono risultate inferiori del 2,77%.
E il fatto sorprendente è che buona parte di questo peggioramento ha colpito il Sud e le Isole, zone che per giunta negli stessi mesi hanno pure registrato una perdita di occupazione. Insomma, i posti sono diminuiti e i decessi hanno mostrato un incremento. In Sicilia, per esempio, siamo passati da 25 decessi del primo semestre 2018 ai 41 del 2019.
In Puglia da 15 a 26, in Abruzzo da 7 a 14, in Campania da 33 a 39. L’intero Meridione ha già sacrificato sull’altare di uno stipendio 150 persone, contro le 121coinvolte inincidenti mortali nel periodo tra gennaio e giugno dell’anno precedente. Tra Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia e Liguria la situazione è rimasta quasi stabile con 124 denunce nel 2018 e 123 nel 2019.
Cosa manca? Il decreto. Mentre l’Inail a fine anno adopererà come sempre una scrematura, verificherà i requisiti caso per caso e ammetterà ai risarcimenti solo una parte delle denunce, quella delle morti sul lavoro,comunque, resta una tragedia dainumeri inaccettabili,benché continuiinspiegabilmente a fare fatica a scavarsi un posto nell’agenda politica e nel dibattito pubblico. A maggio, in un’intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno, il sottosegretario Claudio Durigon (Lega) aveva promesso un decreto sulla sicurezza sul lavoro entro giugno, ma ancora non si è visto.
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