Quanto costa coltivare cannabis in casa

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Un grammo si può produrre ad un costo che va da uno a tre euro, contro i 10 che servono per acquistare su altri canali. L'esperto spiega come funziona

Marco Rossi, docente di Economia politica, insegna anche Economia della cannabis, caso unico in Italia, alla facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione della Sapienza di Roma e oggi in un colloquio con La Stampa parla della sentenza della Cassazione sulla cannabis e della coltivazione di marijuana in casa per uso personale:



Il popolo dei coltivatori fai da te l’ha studiato a fondo: un lavoro di ricerca, il suo, basato sull’incrocio tra centinaia di interviste a frequentatori di fiere di settore e modelli economici applicati alla filiera dei cannabis shop. «I consumatori e i coltivatori in casa sono in aumento costante da un decennio e stimiamo che siano tra i 50 e i 100mila. Del resto il boom dei negozi, moltiplicati per sette, basta a farlo capire. Ma con le nostre analisi siamo andati oltre e abbiamo delineato il profilo del settore, naturalmente escludendo chi coltiva per vendere e limitandoci all’autoconsumo – spiega Rossi –. E il profilo che emerge è diverso da quello che si è soliti immaginare».

Cioè?
«Più il consumatore gode di una buona posizione sociale e lavorativa, più è probabile che coltivi la cannabis in casa. Anche l’età tende ad essere più alta tra chi sceglie il fai da te rispetto a chi compra altrove: tra gli over 35, almeno un consumatore su tre sceglie di far crescere la piantina in casa anziché acquistare in giro, mentre tra i giovanissimi lo fa solo il 5%».



Cannabis in Italia (La Stampa, 29 dicembre 2019)

E i costi?

«Un grammo si può produrre ad un costo che va da uno a tre euro, contro i 10 che servono per acquistare su altri canali. Consideri poi che a coltivare in casa sono per lo più consumatori assidui, dunque il risparmio è notevole. Anche se possono servire fino a mille euro per comprare strumenti di qualità».



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