Fino alle 16 di oggi localizzate circa 90 scosse dalla Rete Sismica Nazionale dell’Ingv nella stessa area di Norcia dove si è verificato il sisma di magnitudo 4.1 alle 2.02 della notte passata. “La gran parte di questi eventi – riferisce l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia nell’ aggiornamento diffuso nel pomeriggio – hanno avuto una magnitudo al di sotto di 2.0. Solo 2 hanno raggiunto una magnitudo uguale o maggiore di 3.0, alle ore 02:04 (Ml 3.2) e alle ore 02:17 (Ml 3.0); altre 4 hanno avuto una magnitudo compresa tra 2.0 e 2.8″. L’Ingv sottolinea inoltre che sebbene siano ormai trascorsi più di 3 anni, dal 24 agosto 2016, e più di un anno dall’ultimo evento di magnitudo maggiore di 4.0, (il terremoto Mw 4.6 del 10 aprile 2018, localizzato 2 km a sudovest di Muccia, in provincia di Macerata) “quest’area mostra tuttora un’attività sismica significativa e il livello di energia sismica rilasciata rimane superiore a quello che caratterizzava la fase temporale precedente all’inizio della sequenza”.
In totale sono 110.800 gli eventi sismici registrati dall’Ingv nell’area del sisma del centro Italia dal 24 agosto 2016 a oggi. Nella sequenza di eventi, 75 di questi hanno avuto una magnitudo maggiore o uguale a 4.0. La scossa che colpì Amatrice e Accumoli tre anni fa fece registrare una magnitudo di Mw 6.0, quello avvenuto alle due di stanotte vicino Norcia, invece, di Mw 4.0. Il sisma si è verificato nell’area della sequenza dell’Italia centrale iniziata il 24 agosto 2016 e che si e’ gradualmente sviluppata interessando un’ampia fascia dell’appennino centrale lunga circa 60 km, estesa in direzione NNW-SSE, dalla provincia di Macerata, nelle Marche, alla provincia dell’Aquila, in Abruzzo.
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