Come i truffatori del green pass falso sono rimasti truffati

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2021-08-08

Chi ha acquistato i green pass falsi venduti su Telegram ha avuto una doppia spiacevole sorpresa: i certificati non funzionavano, e chi glieli ha venduti ha anche chiesto un riscatto per non diffondere i dati sensibili forniti dagli “acquirenti”

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Hanno preferito spendere somme importanti – i più economici costano 150 euro, ma alcuni arrivano fino a 350 – per “comprare” su Telegram un falso Green pass che avrebbero potuto ottenere gratis semplicemente facendosi vaccinare. Il tutto per poi scoprire, naturalmente, che il certificato “fake” non funziona (o non esiste) e, a completare la truffa, sono stati ricattati. Già, perché i “no green pass”, la frangia estremista che si oppone alla certificazione verde e predica “libertà” nelle piazze, hanno fornito senza problemi i loro documenti sensibili (carte d’identità, codici fiscali, tessere sanitarie) a persone sconosciute su internet, convinti di poter aggirare le regole.

I truffatori del green pass truffati online

Gli utenti dietro i gruppi sono spariti con il bottino guadagnato: nel migliore dei casi, gli “acquirenti” hanno perso i loro soldi, ma alcuni non si sono limitati a scappare via, e hanno chiesto il versamento di somme di denaro in Bitcoin o altre criptovalute per non diffondere i dati presenti sui documenti. Una storia che assume contorni tragicomici, se si pensa che tutto era partito con una truffa ai danni dello Stato ed è finito con una truffa ai danni dei truffatori stessi. Non è chiaro se i nominativi e le generalità di chi ha provato ad acquistare un certificato verde verrebbero ceduti – in caso di mancato pagamento del riscatto – sul dark web oppure direttamente alla Polizia postale, circostanza che porterebbe a una denuncia per i “furbetti”.

Listino prezzi di un falso green pass in vendita

La richiesta di riscatto su Telegram

Questo il messaggio integrale di minaccia ricevuto dagli utenti che hanno provato a superare i paletti del green pass per locali e attività varie: “Noi offrivamo fino a poche ore fa un servizio illecito, è vero. Ma la nostra identità è sempre stata ben tutelata, così come i nostri sistemi. I clienti, gli stessi che ora cercano di minacciarci, ci hanno fornito i loro documenti, i loro recapiti ed hanno addirittura pagato fornendo prove del pagamento, tutte prove che abbiamo accuratamente archiviato consci che sarebbe successo questo. Minacciare un’identità ignota quando si è totalmente disarmati, nel torto e con l’unica possibilità di prendere una denuncia penale è da stupidi. Chiariti questi due semplici punti, vediamo ora come procederà… Per dimostrare ai pochi stolti che le minacce e i tentativi di spaventare non hanno fatto altro che ledere alla loro persona, abbiamo deciso di fornire a tutte le persone che hanno inoltrato richiesta 24 ore di tempo da questo momento per inviare un pagamento di 350 euro in bitcoin”.

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