Il consigliere leghista di Riva del Garda che mette le mani in faccia al “collega” del PD

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-08-03

È accaduto durante la seduta del Consiglio comunale durante la seduta di martedì 2 agosto. Dopo quanto accaduto, lo stesso protagonista ha rassegnato le sue dimissioni

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Si è alzato in piedi durante una seduta del Consiglio comunale di Riva del Garda (in provincia di Trento) e dopo aver alzato la voce nei confronti di un collega-consigliere, ha alzato anche le mani sul suo volto. È accaduto nella giornata di martedì, durante i momenti più caldi di una discussione nella riunione della capigruppo comunale in cui si stava discutendo del piano per la realizzazione di una pista ciclabile nella zona. E proprio in quei frangenti, il leghista Vittorio Ferraglia – in uno scatto d’ira – ha colpito il consigliere del Partito Democratico Gabriele Bertoldi.

Vittorio Ferraglia, il consigliere leghista che mette le mani in faccia al “collega”

La foto è stata scattata da uno dei presenti durante la riunione dei capigruppo di Riva del Garda e mostra Vittorio Ferraglia mentre mette la mano destra sul volto di Gabriele Bertoldi. E la stessa vittima di questa aggressione fisica ha raccontato così l’accaduto:

“Dopo le offese (“meglio cani che del PD”,” imbecilli”, ecc), le bestemmie, i “pinocchio”, le prime minacce con fare da bullo (vedasi il “vieni di fuori”, fuori microfono, di altro consigliere al collega Zanoni), già settimane addietro, fuori dai lavori del consiglio comunale, anche il consigliere Ferraglia si era profuso in frasi “scherzose” come “’se vai avanti così ti aspetto di fuori”. Non è l’unico membro della maggioranza che ci rivolge questi cortesi inviti. Ieri lo ha ripetuto più volte davanti ai capigruppo invitando violentemente sia il sottoscritto che il consigliere Zanoni a uscire con lui, o a trovarlo comunque all’uscita del municipio, per regolare, a modo suo, i conti.
Alle nostre proteste con il Presidente per l’ennesima minaccia ricevuta ieri il Consigliere è passato alle vie di fatto alzando le mani, e ciò nemmeno come scatto d’ira ma solo dopo aver constatato che l’alzarsi in piedi e il mostrare la prestanza fisica accompagnata alle minacce non bastava per farci allontanare dall’aula.
Questi comportamenti non ci hanno intimidito fino ad ora e non ci fanno paura ora, anzi ci danno ancora più convinzione nell’esercitare il nostro ruolo”.
Quanto accaduto durante la riunione (che serviva per approvare la calendarizzazione per la discussione del piano per la pista ciclabile) è poi finito sulla scrivania della sindaca Cristina Santi che, poi, ha comunicato di ufficializzato la formalizzazione delle dimissioni del consigliere (ormai ex) leghista a Riva del Garda.

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